Si torna dalle ferie con una balla mazzata che ricorda il vecchio Governo Prodi con Visco all'Economia e Bertinotti come spina nel fianco.
Chi l'avrebbe mai detto che, tempo dopo, Prodi si sarebbe trasformato in Berlusconi, Visco in Tremonti e Bertinotti in Bossi e Calderoli !
Beh, in effetti, chi scrive sono anni che sostiene che nei fatti esista un unico grande partito: conservatore e illiberale, capace di unificare l'estrema sinistra e l'estrema destra in nome dello statalismo e del "più tasse per tutti".
Fra le forze politiche di oggi, invero, sembra proprio non salvarsi nessuno.
Il PdL, tanto per cominciare, si è rimangiato tutte le promesse fatte negli anni: nessuna riduzione a tre aliquote fiscali, nessuna abolizione delle Province, nessuna riforma della giustizia in senso liberale, nessuna sburocraticizzazione della macchina amministrativa. Anzi, è avvenuto l'esatto opposto. Ovvero quanto ha sempre portato avanti il Pd e l'armata brancaleone della sinistra cattocomunista.
Berlusconi uguale Prodi, Tremonti uguale Visco, infatti.
Non si salva sicuramente la Lega Nord, che è il principale partito responsabile del "più tasse per tutti" in quanto non vuole alcuna riforma delle pensioni, nè vuole abolire le Province e ridurre il numero dei Comuni.
Non si salva nemmeno Casini con la sua Udc che ha proposto l'aumento dell'IVA, tassa che comprime i già compressi consumi e che andrebbe ulteriormente a penalizzare i cittadini
Come se non bastasse è arrivata persino l'"accozzaglia delle forze sinistre" (da IdV a SeL passando per Segni) con l'aggiunta, con nostro rammarico, del PLI, che sta lanciando la raccolta di firme per un referendum che, pur volendo abolire il "porcellum", vuole il ripristino del "mattarellum": altro grande porcellum elettorale in quanto obbligherebbe alleanze con chiunque pur di accaparrarsi i collegi uninominali e favorisce unicamente le forze estremiste.
Un ritorno dalle ferie che, in sostanza, penalizzerà i cittadini-consumatori-elettori che - oggi finalmente possiamo dirlo con certezza - formano un nuovo Terzo Stato contrapposto alla classe dei Nobili (i politici) ed al Clero (la Chiesa cattolica che è esente dal pagamento dell'Ici per le attività commerciali).
Un Terzo Stato che ci sentiamo da sempre di sostenere con misure, appunto, sostenibili e liberali.
Basterebbe far pagare le imposte anche alla Chiesa cattolica per le attività commerciali; abolire il sistema dell'8 per mille; abolire le Province quali enti politici; accorpare i Comuni con meno di 15.000 abitanti; abolire le municipalizzate (lasciando che i servizi siano svolti dal privato); abolire il Senato; ridurre del 40 % gli stipendi di Parlamentari e Consiglieri regionali; privatizzare la Rai; allungare l'età pensionabile. Forse, a quel punto, le imposte potremmo persino arrivare a ridurle, magari introducendo la flat tax al 20 % per tutti e non facendo pagare un solo euro a chi ha un reddito inferiore ai 15.000 euro annui.
Per quanto riguarda, poi, la riforma della legge elettorale, la Costituzione stabilisce - a dispetto di quanto avvenuto dal '93 ad oggi - un sistema di elezione proporzionale puro. Altre strade sarebbero auspicabili, ma unicamente attraverso un'Assemblea Costituente, come nel 1946.
Personalmente auspicherei una riforma che prevedesse l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, con funzioni di governo, slegato dai partiti ed a turno unico. Per quanto concerne l'elezione del Parlamento, a Camera unica, ritengo potrebbe benissimo essere eletto su base proporzionale pura, senza alcuno sbarramento, e mantenere unicamente funzioni legislative.
Sarebbe un bel salto di qualità in direzione di un Paese che guarderebbe al liberalismo anglosassone piuttosto che ad uno statalismo che, come diceva Ernesto Rossi, "privatizza i profitti e socializza le perdite".

Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it